L’iniziativa di Slow Food ha l’obiettivo di contrastare il sovrasfruttamento ittico, promuovere la sostenibilità e rivitalizzare il tessuto locale. Claudio Bossini, referente Slow Food del Presidio, sottolinea come il turismo di massa abbia alterato l’equilibrio dell’isola, che copre appena 21 chilometri quadrati e accoglie migliaia di visitatori ogni anno.
La pressione turistica ha portato alcuni ristoratori a scegliere prodotti ittici più economici e globali, allontanandosi dalla tradizione locale. Inoltre, le acque storicamente ricche dell’isola sono sempre più spesso frequentate da grandi pescherecci provenienti da fuori, che praticano la pesca intensiva, danneggiando l’ecosistema marino.
La pesca artigianale è minacciata dalle grandi imbarcazioni che utilizzano chilometri di reti, catturando ogni tipo di pesce senza considerare le conseguenze. Ido Cavero, referente del nuovo Presidio, denuncia che, a differenza dei pescatori locali, “chi pesca da fuori non si preoccupa dell’impatto sull’ecosistema” e si limita a raccogliere il pescato per poi andarsene, lasciando ai residenti i danni ambientali. Il Presidio Slow Food punta a promuovere un approccio più responsabile e sostenibile, valorizzando le risorse locali.

Perché la pesca artigianale è un modello di pesca sostenibile?
La pesca artigianale è considerata un modello di pesca sostenibile per diverse ragioni. Ecco alcuni dei principali motivi:
- Basso impatto ambientale: La pesca artigianale utilizza metodi e attrezzature meno invasivi rispetto alla pesca industriale. Questo significa che tende a causare meno danni agli ecosistemi marini, riducendo il rischio di distruzione di habitat come le barriere coralline e i fondali marini.
- Selettività degli attrezzi: Gli strumenti utilizzati nella pesca artigianale, come reti a mano, lenze e trappole, sono spesso più selettivi. Questo riduce la cattura accidentale di specie non bersaglio o a rischio, contribuendo alla preservazione della biodiversità marina.
- Minori emissioni di carbonio: La pesca artigianale generalmente utilizza imbarcazioni più piccole e meno motorizzate rispetto alla pesca industriale. Di conseguenza, emette meno gas serra, contribuendo a ridurre l’impronta di carbonio del settore della pesca.
- Collegamento con le comunità locali: La pesca artigianale è spesso profondamente radicata nelle comunità locali, promuovendo la coesione sociale e il sostegno economico a livello regionale. Questa connessione favorisce l’adozione di pratiche di pesca sostenibili, poiché i pescatori locali hanno un interesse diretto nella conservazione delle risorse marine per le generazioni future.
- Gestione adattiva: I pescatori artigianali tendono ad avere una conoscenza dettagliata delle condizioni locali e dell’ecologia marina. Questo permette loro di adottare un approccio più flessibile e adattivo alla gestione delle risorse, basato sulla tradizione e sulle conoscenze tramandate di generazione in generazione.
- Supporto alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità sociale: La pesca artigianale fornisce un’importante fonte di cibo e reddito per molte comunità costiere, sostenendo la sicurezza alimentare e la sostenibilità sociale. Contribuisce anche alla diversificazione delle fonti di reddito, riducendo la dipendenza da altre attività economiche che potrebbero essere meno sostenibili.
Perché la pesca artigianale e su piccola scala è da preferire?
La pesca artigianale e su piccola scala è preferibile perché ha un impatto ambientale minore, utilizza metodi di pesca più selettivi, riducendo la cattura di specie non bersaglio, e supporta le economie locali, contribuendo alla sostenibilità sociale e alla sicurezza alimentare delle comunità costiere.